Musica

L’Operetta


Per operetta s’intende uno spettacolo d’argomento giocoso o sentimentale i cui dialoghi in prosa e parti cantate si avvicendano senza una sicura e prevedibile logica esterna, insieme a parti corali e a numeri di danza in un allestimento che tiene particolare conto della ricchezza scenografica. L’operetta ebbe origine in Francia alla metà dell’Ottocento, si diffuse quindi a Vienna e a Londra nell’ultimo quarto del secolo, e conservò inizialmente caratteristiche nazionali. L’operetta si rifà nella forma a generi già esistenti nel teatro musicale ma sua la caratteristica principale è la stretta aderenza a temi attuali, come la satira sociale e politica.

L’operetta, nata in coincidenza dell’affermarsi della borghesia, è stata per lungo tempo considerata uno spettacolo di prosa minore nobilitata dall’apporto musicale, sotto l’influsso del teatro maggiore, ma sempre relegata ad un pubblico provinciale e in teatri di periferia. In effetti l’esordio dell’operetta riveste un aspetto sociale di rilevante importanza nella vita ottocentesca: il gusto e il piacere borghese.

L’operetta si diffuse in breve tempo sia a Vienna sia a Londra, dove fu imitata e copiata quella francese importando con lo spettacolo anche il mito, tipicamente borghese, di Parigi come capitale del divertimento e della spensieratezza.

La maggior popolarità si ebbe durante la Belle Époque, che coincise con la massima internazionalizzazione del gusto borghese.

A Parigi trionfa nell’operetta francese l’infallibile intuito teatrale di Offenbach, particolarmente sensibile a cogliere le preferenze dei suoi contemporanei. Egli scelse librettisti geniali e riuscì grazie al suo talento a far applaudire le sue satire più feroci perfino da coloro cui erano indirizzate.

In Inghilterra l’operetta è caratterizzata dal burlesque un genere di spettacolo leggero su soggetti fantastici o parodistici.

Fra i moderni compositori d’operette nello stile viennese occupa un posto preminente Operetta 1.jpgFranz Léhar (1878), del quale La vedova allegra (Die lustige Witwe), dopo la sua apparizione viennese nel 1905, ebbe una risonanza mondiale e, assumendo aspetto dell’operetta tipo, servì di modello a quasi tutti i successivi compositori di operette di ogni paese.

In Inghilterra fra i cultori del genere operettistico sono da annoverare Sir Arthur S. Sullivan (1842-1900), autore di The Rose of Persia, e S. Jones (1869-1914), famoso specialmente per The Geisha.

Sul modello viennese si formò l’operetta italiana, che con R. Leoncavallo (1858-1919) assunse un carattere d’italianità non scevro di una nobile impronta, come appare ad esempio in La reginetta delle rose (1912).

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